domenica 29 dicembre 2013

NUOVO PROGRAMMA DI STUDI "ALLA SCOPERTA DEL BUDDHISMO"

ALLA SCOPERTA DEL BUDDHISMO

Alla Scoperta del Buddhismo consiste in una serie di tredici moduli che forniscono un panorama dettagliato degli insegnamenti e della pratica del buddhismo tibetano. I moduli riguardano le seguenti tematiche:


1. LA MENTE E IL SUO POTENZIALE
2. COME MEDITARE
3. PRESENTAZIONE DEL SENTIERO
4. MORTE E RINASCITA
5. TUTTO SUL KARMA
6. SAMSARA E NIRVANA
7. COME SVILUPPARE BODHICITTA
8. TRASFORMARE I PROBLEMI
9. LA SAGGEZZA DELLA VACUITA'
10. IL RIFUGIO NEI TRE GIOIELLI
11. STABILIRE UNA PRATICA QUOTIDIANA
12. INTRODUZIONE AL TANTRA
13. IL MAESTRO SPIRITUALE

Tutti i programmi di studio pensati dall’Fpmt e proposti dal centro hanno lo scopo di far conoscere al mondo, la tradizione del buddhismo mahayana sia sul piano filosofico che spirituale e di offrire strumenti validi per comprendere la mente ed evolvere il pensiero verso un più soddisfacente modo di vivere.

Alla scoperta del buddhismoè il primo passo per conoscere i punti principali del sentiero graduale sul quale si struttura la meditazione analitica del buddhismo tibetano. Acquisire queste basi è fondamentale per chi è interessato a proseguire lo studio filosofico nel buddhismo e anche per utilizzare la meditazione come strumento per migliorare la qualità della propria vita.
Ogni soggetto si conclude in un fine settimana, dal sabato alla domenica a mezzo giorno per un totale di tre sessioni. Le sessioni sono strutturate con lezioni frontali, classi di discussione e meditazioni in relazione allo specifico argomento.
Ogni settimana si terra' un incontro tra i partecipanti, per discutere e rivedere i temi trattati nel precedente modulo. Scopo dell' incontro e' quello di coinvolgere direttamente ogni partecipante, formando piccoli gruppi per permettere di avere ognuno il tempo necessario per esporre le proprie impressioni.
Ogni tre soggetti, un intero modulo– modulo di pratica - verrà dedicato a un ritiro sugli argomenti trattati in precedenza e alla presentazione di una breve tesi orale per ogni studente.
Completando tutti i moduli, compresi quelli dedicati ai ritiri e alla presentazione delle tesi, lo studente avrà acquisito una conoscenza di livello introduttivo e un attestato di completamento.

Il percorso di studio è ritenuto completo se si è partecipato a tutti i fine settimana.


COME SEGUIRE ALLA SCOPERTA DEL BUDDHISMO



Ci sono tre approcci possibili per frequentare Alla scoperta del buddhismo
Come studente
Come uditore
Come studente online
Come studente
Frequentando l’intero corso compresi i moduli dedicati alla pratica e agli esami.

Gli iscritti al ciclo completo di Alla scoperta del buddhismo, al termine di ogni soggetto affrontato al centro, avranno la possibilità di richiedere la password che permetterà di scaricare dal sito dei programmi di studi il materiale aggiuntivo utile per approfondire, anche da casa, lo specifico soggetto e la pratica meditativa.

La richiesta della password potrà essere fatta scrivendo una mail a e darà modo di accedere a:
meditazioni guidate in audio,
dispense
audio e video di insegnamenti con Maestri Tibetani
titoli di testi consigliati
letture di supporto
Ogni modulo ha una specifica lista di letture richieste e raccomandate, che è consigliabile integrare con le seguenti:
Come meditare; Kathleen McDonald (Sangye Khadro), Chiara Luce Edizioni
Una guida per la meditazione; Karin Valham, Je Tzong Khapa EdizioniGli studenti, al termine di ogni soggetto frequentato, riceveranno un attestato di partecipazione che, in caso di interruzione del ciclo di studi in corso, permetterà di essere reintegrato in un nuovo ciclo diAlla scoperta del buddhismo, senza dover ripetere i soggetti già riconosciuti dall’attestato.
Un certificato di completamento verrà invece riconosciuto ad ogni modulo di pratica e in caso di interruzione del ciclo di studi, sarà valido per essere reintegrati in futuro senza dover ripetere i soggetti, gli esami e i ritiri già riconosciuti.
Un diploma finaleverrà rilasciato a chi completerà il programma per intero e sarà indispensabile
Per proseguire il percorso come insegnante FPMT (completando il modulo di pratica e facendo domanda alla Fondazione) , per preparare volontari specializzati come facilitatori in grado di guidare semplici meditazioni o per essere di supporto agli insegnanti di livello iniziale.

Costi
Il costo di ogni singolo modulo e' di 20 Euro.
Il costo del ritiro e' di 30 Euro.Nel caso lo studente non possa partecipare ad uno o più moduli (fino a un massimo di tre moduli)
presso il centro potrà recuperare le lezioni frequentandole presso il Centro FPMT più vino alla propria residenza (Bologna, Padova, Palermo, Pomaia). La modalità di recupero di uno o più moduli dovrà essere richiesta personalmente al coordinatore della didattica.

Come uditore
Chi è incuriosito da uno o più soggetti ma non è pronto a impegnarsi per l’intero ciclo di Alla scoperta può iscriversi, come per qualsiasi altro corso attraverso la segreteria.
La quota corso per ogni modulo è di 20,00 Euro.
Chi partecipa come uditore avrà comunque il beneficio di accedere al materiale online
Gli uditori non riceveranno attestati o certificati di partecipazione o completamento.

Come studente on-line
Benché sia fortemente consigliato frequentare Alla scoperta del buddhismo come corso residenziale, ogni modulo di Alla scoperta del buddhismo può essere acquistato on-line.
Si potranno scaricare dal nostro sito, mediante apposita password, i files audio degli insegnamenti relativi allo specifico modulo e delle meditazioni guidate, alcuni video di approfondimento (solo per alcuni dei soggetti), file in PDF della dispensa relativa al corso e letture aggiuntive, test di verifica sul soggetto per verificare il proprio apprendimento.

Il corso, così frequentato, non è equiparato al percorso residenziale per cui non verranno rilasciati attestati e non sarà possibile, pur completando lo studio dei 13 moduli, fare domanda come insegnante FPMT o facilitatore.


Le date degli incontri
18-19 Gennaio
22-23 Febbraio
22-23 Marzo
19-20 Aprile
24-25 Maggio




Attenzione potrebbero subire variazioni.
Controllare periodicamente questa pagina oppure iscriversi alla nostra mailing-list

venerdì 15 novembre 2013

L'essenza delle buone spiegazioni (2° incontro) Ven. Alak RINPOCHE 7 - 8 Dicembre 2013

L'essenza delle buone spiegazioni (2° incontro)
Ven. Alak RINPOCHE
7 - 8 Dicembre 2013
Sabato 7 con orario 14.30 - 17.00
Domenica 8 con orario 10.00 - 12.30 e 14.30 -17.00

  Il costo dell’insegnamento : OFFERTA MINIMA € 10,00 
Per informazioni tel. 335.8063324 – mail : segreteria@sabsel.com

In questo prezioso insegnamento Alak Rimpoche continuerà il commento del testo del grande dotto tibetano Lama Tzong Khapa (1357 – 1419)  “L’Essenza delle Buone Spiegazioni – La lode a Buddha Shakyamuni per il suo insegnamento sul sorgere dipendente” composto, secondo la tradizione, in una sola giornata.
Questo breve componimento rappresenta una vera e propria summa della filosofia buddhista della Via di Mezzo (Madhyamaka), condensando in sole 58 strofe gli insegnamenti sulla dottrina della vacuità di vera esistenza, che nel mondo fenomenico si manifesta come il sorgere di tutte le cose in dipendenza da cause e condizioni e il loro essere prive di qualunque traccia di esistenza intrinseca.

“Porgo lodi al perfetto Buddha,
il supremo filosofo che ha insegnato
che ciò che sorge in dipendenza
è privo di produzione e cessazione,
di annientamento e permanenza,
di andare e venire,
di essere uguale e di esser differente,
è libero da costruzioni mentali ed è pace”




Alak Rimpoche

Alak Rinpoche è nato nell’India del Nord, ai piedi dell’Himalaya, nel 1971, da una famiglia di profughi tibetani fuggiti dalla loro terra a causa dell’invasione cinese, seguendo la fuga del Dalai Lama e dei più alti Lama Tibetani dopo il 1959. Fu riconosciuto nel 1978 dal tutore anziano del Dalai Lama come nona reincarnazione del precedente Alak Tulku Rinpoche, del Monastero di Chapung in Tibet. Iniziò così, all’età di sette anni, la vita da monaco presso l’università
monastica di Sera-Je nel sud dell’India dove, dopo venticinque anni di studio, ha ottenuto il titolo di Ghesce Lharampa, il più alto grado di studi filosofici tibetani. Un ulteriore studio di approfondimento sul Tantra lo ha portato presso il Gyumed Tantrik College dove ha poi completato tutti gli studi della scuola Ghelugpa. Vive attualmente a Bologna ove da insegnamenti e segue una serie di progetti umanitari a favore dei profughi tibetani e dei monaci bisognosi dell’università di Sera-Je.


INSEGNAMENTO VEN. OLIVIER ROSSI 30 NOV - 1 DIC

Le 37 pratiche del Bodhisattva
(III incontro)
Ven. Olivier ROSSI
  30 Novembre - 1 Dicembre 2013
Sabato 30 (dalle ore 14.30 alle 17.00)
Domenica 1 (dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00)
Attenzione gli orari potrebbero subire variazioni. Controllare periodicamente questa pagina oppure iscriversi alla nostra mailing-list

  Il costo dell’insegnamento : OFFERTA MINIMA di € 10,00 a persona
Per informazioni tel. 335.8063324 – mail : segreteria@sabsel.com

Il venerabile Olivier continuerà a commentare il testo le 37 pratiche del bodhisattva, un lo-jong esteso rivolto alla generazione e lo sviluppo dell'attitudine altruistica che ha come scopo il raggiungimento dell'illuminazione.

Ogni strofa del testo è un'istruzione chiara che, attraverso la riflessione quotidiana, allena il pensiero all'eliminazione dell'egocentrismo.

LE 37 PRATICHE DEL BODHISATTVA
(Rgyal-sras lag-len so-bdun-ma)

di Thogme Zangpo

1- Ora che hai ottenuto il prezioso corpo umano,
     Il grande vascello così difficile da trovare,
     Al fine di liberare te stesso e gli altri dall’oceano del Samsara,     Il fatto di ascoltare, riflettere e meditare giorno e notte     E’ la pratica di un Bodhisattva.
2- L’affezione verso gli amici fluisce come l’acqua.    L’astio verso i nemici brucia come il fuoco.    Immersi nel buio dell’ignoranza non si vede cosa accogliere e cosa rifiutare.    Abbandonare l’idea di appartenenza alla terra ove si dimora    E’ la pratica di un Bodhisattva.
3- Evitando i luoghi negativi, le afflizioni mentali gradualmente diminuiscono.    Senza distrazioni, gli atteggiamenti virtuosi si accrescono naturalmente.    Quando la mente diviene chiara, nasce la certezza nel Dharma.    Restare nella solitudine di questa quiete mentale    E’ la pratica di un Bodhisattva.
4- Vecchi amici e parenti si separeranno (da un Bodhisattva).    Possedimenti acquisiti con grande fatica saranno lasciati alle spalle.    L’essenza, l’Ospite, lascerà l’identificazione con la dimora corporea.    Abbandonare questa vita materiale    E’ la pratica di un Bodhisattva.
5- Quando l’amicizia con qualcuno causa l’aumento dei 3 veleni (attaccamento, avversione,ignoranza)    E ostacola l’attività di ascolto, riflessione e meditazione,    Distruggendo la gentilezza amorevole e la compassione,    Rinunciare a questa amicizia    E’ la pratica di un Bodhisattva.
6- Quando la fiducia in qualcuno fa decrescere i difetti    E le tue qualità positive crescono come la luna crescente,    Avere cura di un tale amico spirituale più di se stessi    E’ la pratica di un Bodhisattva.
7- Se sei imprigionato nel Samsara,    Quale divinità, fra tutte, ti può proteggere?    Quindi, cercare rifugio in ciò che non inganna, i 3 Gioielli,    E’ la pratica di un Bodhisattva.
8- La sofferenza dei regni inferiori, così difficile da sopportare,    E’ il frutto di azioni negative, così insegnò il Buddha.    Quindi, anche a costo della vita, non commettere mai azioni negative    E’ la pratica di un Bodhisattva.
9- Come la rugiada su un filo d’erba    La felicità nei 3 regni svanisce in un solo istante.    Lo sforzo per lo stato di liberazione che mai si modifica    E’ la pratica di un Bodhisattva.
10- Dall’inizio del tempo tua madre ha avuto cura di te,    Se ora soffre, quanto conta la tua personale felicità?    Quindi, al fine di liberare tutti gli esseri senzienti senza eccezione,    Far sorgere Bodhicitta    E’ la pratica di un Bodhisattva.
11- Tutte le sofferenze nascono dalla ricerca della propria felicità.    I perfetti Buddha si manifestano con l’intento di beneficiare gli altri.    Quindi, offrire sinceramente la propria felicità,    Per la sofferenza degli altri    E’ la pratica di un Bodhisattva.
12- Quand’anche qualcuno fosse mosso dal desiderio di rubare tutte le tue ricchezze    O incitasse qualcun altro a farlo,    Dedicargli te stesso, i tuoi averi, le tue virtù dei 3 tempi (passato, presente, futuro)    E’ la pratica di un Bodhisattva.
13- Se qualcuno ti taglia la testa    Anche se non hai commesso nulla di sbagliato,    Con la forza della compassione    Accettare il suo misfatto su te stesso (Karma)    E’ la pratica di un Bodhisattva.
14- Se qualcuno dovesse offenderti     Con bilioni di parole,     Ricambiare proclamando le sue buone qualità con cuore colmo d’amore     E’ la pratica di un Bodhisattva.
15- Se nel mezzo di una folla    Qualcuno rivela i tuoi difetti più nascosti e ti ingiuria,    Considerarlo un amico spirituale prostrandoti con rispetto    E’ la pratica di un Bodhisattva.
16- Se qualcuno di cui hai cura con così tanta attenzione come se fosse tuo figlio    Ti considera come un nemico,    Allora, come una madre il cui figlio è malato, amare ancora di più questa persona    E’ la pratica di un Bodhisattva.
17- Anche quando qualcuno che è tuo pari o inferiore    E’ spinto dal desiderio di diffamarti,    Porlo sulla sommità del capo    Con lo stesso rispetto che avresti per il tuo Maestro    E’ la pratica di un Bodhisattva.
18- Sebbene attanagliato dalla povertà e sempre disprezzato,    Sebbene provato dalla malattia e tormentato da spiriti malvagi,    Prendere su te stesso la negatività e la sofferenza di ogni essere    E mai sentirti scoraggiato    E’ la pratica di un Bodhisattva.
19- Benché famoso e importante, a cui gli altri si inchinano,    Sebbene raccogli le ricchezze della divinità del benessere,    Vedere che lo splendore mondano non ha essenza    Evitando di essere arrogante    E’ la pratica di un Bodhisattva.
20- Se non hai dominato il nemico della tua rabbia interiore    Combattendo solo gli ostacoli esterni, questi potranno solo moltiplicarsi.    Quindi, con l’arma della gentilezza amorevole e della compassione,    Il dominare la tua mente    E’ la pratica di un Bodhisattva.
21- I piaceri dei sensi sono come l’acqua salata:    Più ti fai prendere da questi, più la tua smania si accrescerà.    Quindi, quando qualcosa stimola attaccamento,    Abbandonarlo immediatamente    E’ la pratica di un Bodhisattva.
22- Tutte le illusioni sono la tua mente,    Ma essa stessa le trascende primordialmente tutte.    Conoscere la precisa natura della realtà    E rimanere liberi dalla concezione dualistica    E’ la pratica di un Bodhisattva.
23- Quando incontri oggetti che appagano la tua mente,    Sappi che sono come arcobaleni nella stagione estiva.    Sebbene sembrino bellissimi,    Vedere che non sono reali e lasciare ogni attaccamento    E’ la pratica di un Bodhisattva.
24- Tutta la sofferenza è come la morte di tuo figlio in sogno.    Considerare come vere queste apparenze illusorie, quanto è logorante!    Quindi, quando incontri circostanze spiacevoli,    Vederle come deludenti illusioni    E’ la pratica di un Bodhisattva.
25- Se coloro che aspirano ardentemente all’illuminazione rinunciano a se stessi,    Che bisogno c’è di ricercare gli oggetti esterni?    Quindi, senza alcuna speranza di riconoscimento o beneficio,    Dare con generosità    E’ la pratica di un Bodhisattva.
26- Se la mancanza di disciplina ti impedisce di migliorarti,    Allora il desiderio di beneficiare gli altri è solo un gioco.    Quindi, salvaguardare la disciplina    Senza bramosia per l’esistenza mondana    E’ la pratica di un Bodhisattva.
27- Per un Bodhisattva che cerca una ricchezza di virtù,    Ogni offesa è come un tesoro prezioso.    Quindi, senza irritarsi per nessun motivo,    Coltivare la pazienza    E’ la pratica di un Bodhisattva.
28- Se Shravakas e Pratyekabuddhas, che si sforzano per il loro unico beneficio,    Si impegnano come per spegnere un fuoco che arde sul loro capo,    Allora, per il beneficio di tutti gli esseri (e per il loro),    Coltivare gioioso impegno per far sorgere qualità positive,    E’ la pratica di un Bodhisattva.
29- La meditazione di consapevolezza (Vipashyana) perfezionandosi    con la pacificazione mentale (Shamatha)    Supera tutte le afflizioni.    Coltivare la stabilità meditativa    Che trascende i quattro stati senza forma    E’ la pratica di un Bodhisattva.
30- Senza la conoscenza suprema    Solo tramite le 5 Paramita (virtù trascendenti, qualità: Generosità, Moralità,    Pazienza, Disciplina, Sforzo gioioso) non è possibile raggiungere la perfetta illuminazione.    Perciò, unendo queste (Paramita) con i mezzi abili (Meditazione) e non concettualizzando sulle tre sfere,    Coltivare la conoscenza suprema    E’ la pratica di un Bodhisattva.
31- Se non hai analizzato la tua propria confusione,    Potresti costruire una facciata in linea con il Dharma    Mentre il tuo comportamento sarebbe opposto,    Quindi, analizzare incessantemente la tua deludente illusione e abbandonarla    E’ la pratica di un Bodhisattva.
32- Se spinto dalle tue stesse afflizioni    Tu parli dei difetti degli altri Bodhisattva,    Degenererai.    Quindi, non parlare dei difetti di coloro che hanno intrapreso il sentiero Mahayana    E’ la pratica di un Bodhisattva.
33- Desiderare ricchezze e onori porta a scontrarsi,    E le capacità di ascolto, riflessione, meditazione declinano.    Quindi, rinunciare all’attaccamento alle famiglie degli amici, parenti e sostenitori    E’ la pratica di un Bodhisattva.
34- Parole aspre disturbano la mente degli altri    E compromettono la retta condotta del Bodhisattva.    Perciò, rinunciare a parlare in modo aspro e spiacevole    E’ la pratica di un Bodhisattva.
35- Una volta abituati alle afflizioni mentali    E’ difficile curarle con antidoti.    Quindi, con il rimedio della consapevolezza mentale    Eliminare le afflizioni mentali nel momento in cui affiorano    E’ la pratica di un Bodhisattva.
36- In breve, ovunque tu sia e qualsiasi cosa tu faccia,    Esamina sempre lo stato della tua mente,    Coltivando la consapevolezza mentale continuamente,    Per beneficiare gli altri    E’ la pratica di un Bodhisattva.
37- Eliminare la sofferenza di tutti gli esseri,    Con la conoscenza superiore libera dai concetti delle 3 sfere,    Dedicare i meriti accumulati attraverso questi sforzi per l’illuminazione    E’ la pratica di un Bodhisattva.
Il monaco Thogme, ha composto questi versi in una grotta conosciuta come Ngulchu Rinchen Puk per beneficiare se stesso e gli altri.
Dedica dei meriti
Per la virtù dei meriti fin ora acquisiti,Per il potere di Bodhicitta,Possano tutti gli esseri divenire come il Protettore Chenrezig



Calendario prossimi incontri GHESCE DONDUP TSERING 16-17 NOVEMBRE


GHESCE DONDUP TSERING Trasformare i problemi in soluzioni

Sabato 16 Novembre: ore 15:00 - 18:00
Domenica 17 Novembre: ore 10:00 - 12:00
Collegamento video dal Centro Tara Cittamani Via Lussemburgo 4 Padova
Traduzione in italiano a cura di Massimo Dusi

Nella tradizione del buddhismo tibetano sono presenti numeri testi relativi all'"addestramento mentale" (lojong).
Il loro scopo è quello di permettere al praticante di affrontare gli inevitabili problemi della vita con una
mente saggia e costruttiva, insegnando come trovare elementi positivi ed utili per la pratica anche nelle
difficoltà.


Incontri di Studio

Studio dei testi sacri: il Lam-Rim 

Sono in corso gli incontri che hanno per oggetto il Lam-Rim, un insieme di insegnamenti fondamentali per chi desidera impegnarsi nella pratica del Dharma o che comunque desidera avere una completa visione della filosofia buddhista.
Da quando il dotto maestro indiano Atisha compose, nell‟XI secolo, il primo brevissimo testo di Lam-Rim, "La Lampada sul Sentiero verso l’Illuminazione", riunendo per la prima volta gli insegnamenti buddhisti sulla saggezza, la dottrina della vacuità, e quelli sul metodo, la pratica individuale di crescita morale e spirituale, questa forma di insegnamento è stata ripresa da molti maestri ed eruditi. Molti testi di Lam-rim sono stati da allora composti, il più importante dei quali è sicuramente il Lam-rim Chen-Mo, la Grande Esposizione degli Stadi del Sentiero, scritto nel XIV secolo dal grande maestro tibetano Lama Tzong Khapa.
Vero e proprio compendio dell‟intera dottrina buddhista, il Lam-Rim, che in lingua tibetana significa "Sentiero Graduale", descrive nella corretta successione tutti gli stadi del sentiero spirituale che si devono percorrere per ottenere l‟Illuminazione, lo stato al di là del dolore.
Gli incontri hanno la struttura di un gruppo di studio, e si tengono il martedì alle 20.30, con cadenza settimanale. 
E' possibile aggiungersi al gruppo anche dopo l'inizio del corso; è comunque raccomandato ai partecipanti di mantenere un impegno ‟minimo‟ di continuità, nello studio e nella frequenza.

Meditazione

Incontri di meditazione guidata 

Nel buddhismo tibetano il termine "meditare" significa "abituarsi", "prendere dimestichezza", da cui il proverbio "non esiste la meditazione in quanto tale, ma solo il fatto di abituarsi". Da ciò possiamo intendere che meditare è lo strumento principe che guida il praticante al perfezionamento della propria mente grazie ad una reiterata abitudine positiva volta, come dicono i nostri maestri, a beneficiare tutti gli esseri senzienti. La pratica pertanto non è fine a se stessa e non è rivolta a chi intende ottenere migliori "performance" individuali per spuntare con più facilità successi mondani. Al contrario, lo scopo della meditazione è quello di eliminare, attraverso uno strumento estremamente efficace ma assai impegnativo, i difetti mentali di cui tutti noi siamo preda, sopratutto nel relazionarci con gli altri.

incontri settimanali di meditazione : 
Ogni lunedì alle 18.00 
vi sarà un incontro di meditazione basato sul testo del Lam- Rim, il "Sentiero Graduale" che contiene un compendio di tutti gli insegnamenti buddhisti da percorrere e meditare sulla strada che conduce all’illuminazione.


Per informazioni rivolgersi a:

 Tel. 335.8063324 - segreteria@sabsel.com

Guida Spirituale

Ghesce Tenzin Tenphel

Nato nel 1956 in Tibet, nel Domo, una regione vicina al Sikkim, da una famiglia di agricoltori e nomadi. Nel 1959, dopo l’invasione cinese del Tibet, fugge con la famiglia dapprima in Sikkim e, nel 1960, nell’India del Sud.
A nove anni diventa monaco e fino ai diciassette frequenta una scuola pubblica, utilizzando le vacanze scolastiche per memorizzare i testi classici della filosofia buddhista.
A diciassette anni entra nell’università monastica di Sera-je, dove studia ventuno anni e accede al titolo di Ghesce Lharampa (il più alto riconoscimento negli studi classici delle università monastiche tibetane). Nel 1994 riceve l’ordinazione monastica completa e si reca per un anno al monastero tantrico del Gyuto, per completare la sua formazione.
Tra il 1995 e il 1996 Ghesce Tenzin Tenphel viaggia con altri monaci in Europa, negli Stati Uniti e nel Canada, dove da insegnamenti. Dal 1998 è Ghesce residente dell’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia ove da abitualmente insegnamenti e, dal 1988, collabora alle diverse edizioni del Masters Program, il più elevato corso di sei anni di studio di testi buddhisti in occidente. Ghesce Tenphel si reca periodicamente nei vari centri italiani per insegnare sia i Sutra che i Tantra.
Ghesce Tenzin Tenphel è molto apprezzato tra gli occidentali per la sua chiarezza espositiva, la radiante serenità e l’esplosivo senso dell’umorismo

“Sono nato in Tibet nel 1956, su una montagna nella regione orientale dell’Amdo. Dove passa la catena dell’Himalaya. Del Tibet ricordo solo il mio piccolo cane. Avevo tre anni quando sono scappato insieme ai miei genitori”, racconta Ghesce Tenzin Tenphel. “Nel 1959 - quando i tibetani si ribellarono in modo non violento contro gli invasori cinesi e questi ultimi reagirono uccidendo in pochi mesi migliaia di persone – fuggii con la mia famiglia nel sud dell’India, dove sono cresciuto”.Tenzin Tenphel e i genitori hanno camminato per giorni in mezzo alla neve. Hanno percorso il passo del Kanchenzonga a cinque mila e cinquecento metri di altitudine e le foreste di rododendri a quattro e tre mila metri. Poi hanno attraversato il fiume che scende verso lo stato indiano del Sikkim, alla ricerca di un villaggio. L’hanno trovato solo a due mila metri: poche case e un gompa, il tempio buddhista. Da qui per raggiungere la capitale del Sikkim, Gangtok, ci vogliono almeno 24 ore di strada sterrata. Dal Tibet, quello stesso anno, scapparono 85mila profughi. “Niente è cambiato in Tibet dal ’59. La comunità non è in grado di intervenire. Alcuni monaci sono tuttora in carcere o condannati a morte”.

giovedì 7 novembre 2013

Ven. Ghesce Ciampa Ghelek

Vi aspettiamo questo week-end per gli Insegnamenti del Ven. Ghesce Ciampa GhelekOrari: Sabato 14.30 - 17.00 Domenica 10.00 - 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00


L'argomento trattato nel Sutra del Cuore della Saggezza è l'essenza degli insegnamenti del Buddha e riguarda la visione della natura ultima della realtà dei fenomeni.


IL SUTRA DEL CUORE DELLA NOBILE VITTORIOSA PERFEZIONE DELLA SAGGEZZA

Così una volta udii.

Il Bhagavan dimorava a Rajghir, sulla montagna Picco degli Avvoltoi, assieme a un vasto sangha di monaci e a un vasto sangha di bodhisattva. In quell’occasione il Bhagavan era assorbito nel samadhi sulle categorie dei fenomeni chiamato ‘percezione profonda’.
Contemporaneamente, il bodhisattva mahasattva arya Avalokiteshvara stava applicandosi proprio nella pratica della profonda perfezione della saggezza, e vide anche i cinque aggregati come vuoti di un’intrinseca natura.
Poi, tramite il potere del Buddha, il venerabile Shariputra così disse al bodhisattva mahasattva arya Avalokiteshvara: “Come deve addestrarsi ogni figlio del lignaggio che desideri impegnarsi nella pratica della profonda perfezione della saggezza?”
Così egli parlò, e il bodhisattva mahasattva arya Avalokiteshvara rispose allora al venerabile figlio di Sharadvati:
“Shariputra, ogni figlio o figlia del lignaggio che desideri impegnarsi nella pratica della profonda perfezione della saggezza dovrebbe applicarsi in essa nel seguente modo, apprendendo correttamente e ripetutamente anche i cinque aggregati come vuoti di un’intrinseca natura. La forma è vuota, la vacuità è forma, la vacuità non è altro che forma e la forma non è altro che vacuità. Allo stesso modo sono vuoti sensazioni, discriminazioni, fattori di composizione e coscienze.
Similmente, Shariputra, tutti i fenomeni sono vacuità; sono privi di caratteristiche; non sono prodotti e non cessano; non sono contaminati e non sono privi di contaminazioni; non diminuiscono e non crescono.
Perciò, Shariputra, nella vacuità non c’è forma, né sensazione, né discriminazione, né fattore di composizione, né coscienza. Non c’é occhio, né orecchio, né naso, né lingua, né corpo, né mente. Non ci sono forme visive, né suoni, né odori, né sapori, né oggetti tangibili, né fenomeni; e neppure il costituente dell’occhio e così via, fino ad includere il costituente della mente e il costituente della coscienza mentale. Non c’è ignoranza, né estinzione dell’ignoranza, fino ad includere vecchiaia e morte, ed estinzione della vecchiaia e della morte. Similmente, non c’è sofferenza, origine, cessazione e sentiero; non c’è saggezza suprema, né ottenimenti, e neppure mancanza di ottenimenti.
Perciò, Shariputra, poiché non c’è ottenimento, i bodhisattva si basano e dimorano nella perfezione della saggezza, le loro menti senza più oscurazioni e senza paura. Essendo completamente andati al di là di ogni errore, raggiungono il punto finale, il nirvana. E, affidandosi alla perfezione della saggezza, è evidente che tutti i buddha dimoranti nei tre tempi si sono anche completamente risvegliati all’insorpassabile, perfetta e piena illuminazione.
Perciò il mantra della perfezione della saggezza, il mantra della grande conoscenza, il mantra insorpassabile, il mantra uguale a ciò che non ha eguali, il mantra che pacifica completamente tutte le sofferenze, dal momento che non è falso, dovrebbe essere conosciuto come vero.
Si proclama il mantra della perfezione della saggezza:
TAYATHA (OM) GATE GATE PARAGATE PARASAMGATE BODHI SVAHA
Shariputra, è in questo modo che il bodhisattva mahasattva dovrebbe addestrarsi nella profonda perfezione della saggezza”.
Quindi il Bhagavan riemerse da quel samadhi ed elogiò il bodhisattva mahasattva arya Avalokiteshvara dicendo:
“Ben detto, ben detto, figlio del lignaggio, è proprio così! È proprio così! Si dovrebbe praticare la perfezione della saggezza proprio come tu hai mostrato; perfino i tathagata ne gioiscono!”
Quando il Bhagavan ebbe così parlato, il venerabile figlio di Sharadvati, il bodhisattva mahasattva arya Avalokiteshvara, l’intera assemblea attorno a loro, assieme al mondo degli dei, 
semidei e gandharva, esultarono e porsero alte lodi alla parola del Bhagavan.



Ghesce Ciampa Ghelek

 E' l’attuale docente degli studi tantrici del Masters Program residenziale dell’FPMT, oltre ad insegnare diversi soggetti nei corsi dei fine settimana.
Nel 1999 ha ricevuto il dottorato di Ghesce Lharampa, presso l’Università monastica di Sera Je, rivelandosi il primo del suo corso di studi, peraltro frequentato con successo anche da diversi allievi eccezionali, tra i quali Dagri Rinpoce.
Sul canale youtube MediaILTK è possibile seguire i video relativi all'intervista a venerabile Ghesce Ciampa Ghelek, per avere informazioni dettagliate sulla sua storia e il suo percorso di studi.


Seminario Shanti Yoga 9-10 novembre 2013

Sabato mattina dalle ore 9.00 si terrà un breve seminario presso il Centro Buddhista Drolkar Genova che mostrerà come lo Yoga è una base importante di pratica per la scienza dell'Ayurveda e sopratutto un valido supporto terapeutico. Adottando i criteri di analisi dell’Ayurveda ogni partecipante potrà determinare la sua costituzione fisica e mentale, verificarne gli squilibri, ed individuare metodi che possano produrre un riequilibrio generale attraverso le pratiche dello Shanti Yoga.

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lunedì 4 novembre 2013

Chi siamo...



Sabsel Thekchok Ling nasce dall’impegno di un gruppo composto da praticanti del buddhismo tibetano e da non buddhisti, accomunati dalla convinzione che il Dharma, l’insegnamento del Buddha, rappresenti un sentiero di evoluzione e pratica spirituale profondo ed attuale per chiunque, di qualsiasi credo religioso e posizione filosofica.
Sabsel Thekchok Ling significa in lingua tibetana Centro dell’Eccellente Veicolo Chiaro e Profondo. Il nome è stato suggerito dal venerabile Dagri Rimpoche il 2 gennaio 2010.
Il centro è successivamente entrato a far parte della principale organizzazione mondiale di buddhismo mahayano, ovvero l’ Fpmt, la cui guida è Lama Zopa Rimpoche. Lama Zopa ci ha dato il nome Drolkar (Tara Bianca) affinchè questo possa essere di buon auspicio.
Il Centro si affida alla guida spirituale di Ghesce Tenzin Tenphel, Lama residente presso l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (PI), e si propone di consentire, a chiunque lo desideri, l’accesso agli insegnamenti, allo studio e alla pratica del buddhismo tibetano, attraverso gli insegnamenti di Maestri, insegnanti ordinati e laici del Sangha (la comunità dei praticanti), e attraverso il dibattito interdisciplinare di studiosi interessati all’interazione delle scienze e delle arti con il Dharma.
Nato nel corso del 2010, Sabsel Thekchok Ling segue un calendario mensile di insegnamenti di Maestri, insegnanti ordinati e laici del Sangha (la comunità dei praticanti), incontri di meditazione e studio dei testi buddhisti.